In tempi antichi, in tutte le civiltà, la decorazione delle pareti interne delle abitazioni delle classi più agiate veniva effettuata con l’uso di tendaggi, affreschi, rivestimenti in legno, stucco e cuoio.
Durante il Medioevo in Europa, grazie all’influenza araba, cominciarono ad essere utilizzati gli arazzi nei palazzi e nei castelli.
Nel XII secolo, durante la rivoluzione commerciale, l’Europa cominciò ad importare la carta dalla Cina e si iniziarono a decorare i supporti con dipinti fatti a mano, per poi venire applicati alle pareti.
E’ solo nel Settecento che cominciarono ad essere utilizzati complicati rulli artigianali incisi su legno, che consentivano la riproduzione in serie di decori sui rotoli di carta da rivestimento.
Nell’Ottocento, grazie alle più moderne tecniche industriali, i rivestimenti in carta divennero di larga diffusione e accessibile anche economicamente ad un pubblico più ampio, mentre le abitazioni nobili potevano godere anche di rivestimenti in tessuto o raso.
Negli anni le fantasie dei rivestimenti murali è stata oggetto di mode che hanno seguito, e seguono tutt’ora, le correnti artistiche e culturali del periodo, proprio come l’abbigliamento.
Negli ultimi due secoli i rivestimenti murali hanno continuato a farla da padroni, intervallati solo da qualche decennio di propensione per la pittura murale.
Attualmente la carta da parati è tornata prepotentemente di moda, grazie all’uso della stampa digitale su grande formato, che consente una fortissima personalizzazione, anche rivestendo una sola parete di un ambiente domestico o commerciale.